Bonus Mobili - come funziona?

La detrazione

 

Si può usufruire della detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi
elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un
immobile oggetto di ristrutturazione.
Il bonus mobili non è ammesso alla cessione del credito e, pertanto, l’unico modo per recuperarlo è la detrazione in 10 anni in sede di dichiarazione dei redditi.
Ricordiamo che il Bonus mobili è abbinabile alla detrazione per ristrutturazioni al 50%, a patto però che gli interventi siano manutenzione straordinaria ed eseguiti prima dell’acquisto dei mobili o elettrodomestici. NON è invece abbinabile al Bonus riqualificazione energetica del 65%
Il bonus si recupera in dichiarazione dei redditi, in 10 quote annuali di pari importo. Non sono possibili invece né lo sconto in fattura né la cessione del credito. È necessario che il beneficiario del bonus mobili utilizzi anche la detrazione del 50% sul recupero edilizio.
È stato inoltre aumentato, ma solo per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2021, il limite di spesa massimo ammissibile alla detrazione, che da 10mila euro passa a 16mila.

Come ottenerlo

 

La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.

Quando si ha diritto

Per avere l’agevolazione è indispensabile, quindi, realizzare una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. 
quindi:
Ristrutturazione Edilizia = Bonus Mobili
Possono utilizzare l’agevolazione non solo i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili per i quali si effettuano i lavori e che sostengono le spese, ma anche l’inquilino o il comodatario.
Va ricordato che l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici deve essere fatto dopo l’inizio dei lavori di ristrutturazione.
Quindi:
  • 1° Domanda d’inizio lavori di ristrutturazione (per uno dei motivi sotto elencati)
  • 2° Acquisto dei beni ammessi (vedi schema)
  • Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano effettuate prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

Gli interventi necessari per la detrazione:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Esempi di lavori su appartamenti o condomini che danno diritto al bonus

Manutenzione straordinaria
  • installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • realizzazione dei servizi igienici
  • sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso
  • rifacimento di scale e rampe
  • realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate
  • costruzione di scale interne
  • sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare
 
Rientrano nella manutenzione straordinaria:
  • gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, ad esempio
  • l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
  • l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore
  • la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento.
 
Ristrutturazione edilizia
  • modifica della facciata
  • realizzazione di una mansarda o di un balcone
  • trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda
  • apertura di nuove porte e finestre
  • costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti
 
Restauro e risanamento conservativo
  • adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti
  • ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio
 
Esempi di lavori di manutenzione ordinaria su parti condominiali che danno diritto al bonus:
  • tinteggiatura pareti e soffitti
  • sostituzione di pavimenti
  • sostituzione di infissi esterni
  • rifacimento di intonaci
  • sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni
  • riparazione o sostituzione di cancelli o portoni
  • riparazione delle grondaie
  • riparazione delle mura di cinta.

Per quali acquisti

La detrazione spetta per l’acquisto di
Mobili nuovi, per esempio:
letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.
È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo.

Elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (A o superiore per
i forni e lavasciuga), come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo.

Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio:
frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati

L’importo detraibile

Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 16.000 euro (10.000 euro per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2020) riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.

La detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio.

I pagamenti

Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. 
Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
I pagamenti non devono essere fatti per forza con il bonifico parlante, ma si può utilizzare anche un bonifico ordinario. Deve però risultare:
  • la causale (la stessa prevista per la detrazione 50%)
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a cui viene effettuato il pagamento.
 

I documenti da conservare

  • ricevuta del bonifico
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito)
  • documentazione di addebito sul conto corrente
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti